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Mtv crea scandalo: giovani mamme non vogliono abortire…

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La cultura della morte non ha ancora monopolizzato MTV. Nella nuova reality-fiction si raccontano storie di teenager che restano incinte e non abortiscono. Mamme per caso, dove in presa diretta ragazze italiane raccontano la loro gravidanza col bimbo in braccio. Su l’Osservatore Romano se ne rallegra il neonatologo Carlo Bellieni, esperto di neurofisiologia e di sensorialitá feto-neonatale, docente alla Scuola di Specializzazione in pediatria dell’Università di Siena, membro della European Society of Pediatric Research e del Comitè Scientifique des Journèes Francophones de Rècherche en Nèonatologie. Le giovani adolescenti americane incinte vengono seguite dalla rete televisiva dai giorni che precedono il parto sino ai mesi successivi alla nascita del figlio. Dice l’esperto: “Mamme per caso, espressione che indica forse la superficialità del rapporto sessuale, ma soprattutto la normalità dell’accettazione del bambino “non programmato”. E commuove. Una bella diciannovenne dice: “Tra cambiare tutta la tua vita e dire “abortisco” ho scelto la prima strada. Era più semplice: l’aborto è sbagliato, è un trauma. Le fa eco un’altra: “Sono un po’ più grossa, ma non si vede. E non mi dà problema”. Finalmente qualcuno dice che l’arrivo di un figlio non è una tragedia da sopprimere, è una fatica, un grosso cambiamento, ma è un dato di fatto. Continua Bellieni: “tutto il sesso che si vuole ma niente figli è l’imperativo di oggi: bloccano la carriera, il divertimento. In Italia le ragazze, a detta dell’Istat, progettano una famiglia con tanti figli, ma poi si riducono ad averne uno, massimo due, perché tutto nella società impedisce loro questo sogno, nonostante il tempo dettato dall’orologio biologico”.

Il governatore dello Stato messicano di Jalisco, Emilio Gonzalez Marquez, ha dichiarato che la pena di morte e l’aborto sono tutti sullo stesso livello. La Catholic News Agency rivela che in un’intervista alla radio messicana sulla pillola del giorno dopo, Gonzalez ha spiegato di essere un “difensore e promotore della vita”: “Tutto ciò che ha che fare con la morte, che si tratti di traffico di stupefacenti, sequestro di persona, pena di morte o l’aborto, vanno messi tutti sullo stesso piano”. Ha poi proseguito dicendo che la sua posizione non si basa su motivi religiosi ma piuttosto “deriva dalla consapevolezza che io sono una persona e non ho il diritto di prendere e decidere della vita di un’altra persona.”

Su Libertà e Persona una giornalista e studentessa di Scienze Politiche ed appassionata di bioetica spiega perché scegliere di abortire sia una libertà ingannevole ed illusoria.



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