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Terrorismo ateo-comunista in India: 141 morti.

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Da Il Giornale la notizia che i morti a causa dello scontro ferroviario in India sono saliti a 141. Venerdì 28 maggio due treni, tra cui il Calcutta-Mumbai si sono infatti scontrati dopo un atto di sabotaggio…(continua a leggere)

  1. Il paleontologo Gregory S. Paul, in un articolo uscito sul «Journal of Religion and Society» nel 2005, mette a confronto 17 nazioni sviluppate e giunge alla devastante conclusione che ai più alti livelli di religiosità corrispondono i più alti livelli di omicidi, mortalità infantile e giovanile, malattie veneree, gravidanze e aborti di adolescenti.

    La violenza non è necessariamente atea.

    • A parte che non si capisce come un paleontologo, cioè uno che studia i fossili abbia credibilità quando fa ricerche e studi sociologici. Se si potesse inserire il link all’articolo potrei verificare cosa dice. Inoltre Cina, Cuba e Corea del Nord sono ai primi posti per violazione dei diritti umani, suicidi, aborti ecc… (vedi amnesty international). Tutti e tre gli stati hanno l’ateismo governativo.

      Sembra difficile sostenere che nazioni super religiose come l’Italia, il Portogallo ecc..siano tra i primi posti delle tue classifiche. Perché non elenchi le 17 nazioni? Insomma stringi stringi mi sembra una grande bufala…

  2. Francesco Santoni

    Ecco l’articolo:

    http://moses.creighton.edu/JRS/2005/2005-11.html

    Lo studio mi sembra ben fatto; è solo che le conclusioni non sono proprio quelle di Giulia. Infatti i dati dimostrano soltanto che la religiosità diffusa non comporta automaticamente maggiore benessere (dal punto di vista Cristiano questo fatto mi pare accettabilissimo). Viene però chiaramente spiegato che non si può stabilire alcun nesso causale tra religiosità ed indicatori di disfunzionalità sociale.

  3. Francesco Santoni

    Qui ci sono altre informazioni sui lavori di Gregory Paul.

    http://en.wikipedia.org/wiki/Gregory_Paul

    Fondamentalmente la sua tesi è che la religiosità non implica automaticamente vivere meglio, anzi, a volte è proprio il benessere che fa dimenticare la religiosità. Francamente, qualora avesse ragione, non ci troerei niente di sconvolgente. Comunque, Come viene spiegato nella voce di wikipedia, altri studi forniscono risultati differenti da quelli di Gregory Paul.

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