Il bilancio della Santa Sede tiene, anzi, migliora. Il “rosso” dello Stato della Città del Vaticano, dovuto in maggior parte dalla crisi economica-finanziaria internazionale, si è quasi dimezzato rispetto all’anno scorso. Padre Federico Lombardi ha parlato di una situazione “equilibrata” e “in miglioramento”, presentando il bilancio della Santa Sede 2009. Le entrate corrispondono a circa 250,2 milioni di euro e le uscite a circa 254,3 milioni di euro. Le spese sono quelle dei Dicasteri e Organismi della Santa Sede, i quali, con la loro specifica attività, partecipano alla cura pastorale del Sommo Pontefice nei confronti della Chiesa universale (RadioVaticana e stipendi delle 2700 persone impegnate in questi enti). Rilevanti anche i costi sostenuti per la sicurezza all’interno dello Stato della Città del Vaticano e per i grandi lavori di ristrutturazione della Biblioteca Apostolica Vaticana. E’ aumentato invece di 8 milioni l’Obolo di San Pietro (che nulla c’entra con l’8×1000 o accordi bilaterali tra Stato e Chiesa) cioè le libere offerte che il 29 giugno, festività di S. Pietro, giungono al Papa da tutto il mondo e che non vengono usate per le spese della Santa Sede ma per opere in aiuto dei più poveri e delle missioni nel mondo. Nel 2009 ha superato gli 82,529 milioni di dollari. Le offerte sono arrivate maggiormente da Usa, Francia, Germania e Italia. E’ salito il contributo della Corea e del Giappone. Il Sole 24 ore, Avvenire e Zenit.it hanno dedicato un articolo all’argomento.
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