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Archivi tag: Ateismo di Stato

Cina, fallimento dell’indottrinamento ateo: solo 15% di non credenti

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Il quotidiano Boston.com ha intervistato il dott. Patrick McNamara, direttore del Department of Pharmaceutical Sciences Dipartimento di Scienze Farmaceutiche presso la New York University. Egli dichiara: «uno dei più grandi sforzi realizzati per sponsorizzare l’ateismo è ormai risultato un completo fallimento». Si riferisce di quanto avvenuto in Cina, dove per decenni è stata applicata una politica anti-religiosa, una forma di repressione, coercizione e persecuzione della fede. Ma altrettanto spettacolare è la mancanza di successo…(continua a leggere)



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Il Nobel per la pace 2010 chiede la libertà religiosa nell’ateismo di Stato cinese.

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Il Premio Nobel per la pace 2010 è stato assegnato allo scrittore cinese Liu Xiaobo con la motivazione della sua “lotta lunga e non violenta per i diritti umani fondamentali, in Cina”. Ha avuto infatti, come tanti altri, il coraggio di lottare e firmare il documento, Carta 08, col quale si propone l’instaurazione in Cina di un sistema politico democratico e promuove la riforma della libertà religiosa, impedita da sempre nei governi atei. Questa sottoscrizione ha però determinato la sua condanna a 11 anni di prigione per «sovversione contro il potere dello Stato». La polizia cinese, guidata dal parito comunista (che impone l’ateismo governativo da più di 80 anni), ha censurato il più possibile la notizia e ha imbavagliato la moglie Liu, Liu Xia. AsiaNews riporta che «non si può difendere l’uomo (cinese o di qualunque altra cultura) senza guardarlo come un valore assoluto e perciò dentro una visione religiosa che vede l’uomo come proprietà di Dio e non dello Stato. Proprio per questo – e forse per la prima volta nella storia della dissidenza cinese – nel documento sui diritti umani si chiede la libertà religiosa, l’eliminazione delle differenze fra attività religiose “legali” e “illegali”, ufficiali e sotterranee». Il direttore editoriale della rivista Mondo e Missione, mensile del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere) ricorda su Zenit, che «Liu Xiaobo, insieme con altri noti dissidenti, quali Gao Zhisheng, Han Dongfang e Hu Jia, fa parte di un gruppo di persone che sono approdate al cristianesimo e che hanno scoperto la fede cristiana come la base del valore assoluto della persona e forza del loro impegno in difesa dei diritti umani».

E’ recente la notizia di dissidenti cinesi internati a forza in ospedali psichiatrici, dove vengono “curati” con elettroshock e torture. Per l’Human Rights Watch il regime ateo si comporta così da quando ha preso il potere. La notizia è apparsa su AsiaNews. Ricordiamo che questi fatti raccrapiccianti erano la normalità durante i totalitarismi ateo-comunisti del ‘900 e ora persistono con questa continuità soltanto in due Paesi al mondo: la Cina e la Corea del Nord, guarda caso gli unici due Stati che mantengono ancora ufficialmente l’ateismo governativo.
Una delegata protestante cinese racconta su un altro articolo di AsiaNews, anche di minacce, violenze fisiche e psicologiche e la limitazione della libertà per i cristiani, da parte del regime di Pechino.

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    Nuovo seminario a Cuba dopo 20 anni dall’ateismo di Stato.

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    A Cuba l’ateismo di Stato venne istituito da Fidel Castro nel 1959, anno in cui divenne capo del partito comunista, e durò fino al 1992. Proprio durante questo periodo (guarda te i casi della vita..!), Cuba è stata spesso accusata di ledere i diritti umani, innumerevoli persone sono state uccise e torturate sotto ordine degli esponenti del regime (vedi Wikipedia) e, ovviamente, come in ogni totalitarsmo ateo del ‘900, la repressione religiosa era l’attività principale del governo. Ma la fede rinasce proprio dove è maggiormente perseguitata, d’altra parte lo stesso cristianesimo è iniziato  in seguito ad una tortura e una crocifissione…Così, ci sono voluti 50 anni per aprire un nuovo Seminario cattolico, che inizierà le sue attività in questo mese. Il nuovo centro formativo è stato costruito nell’arcidiocesi di San Cristobal de La Habana e secondo le previsioni sarà frequentato da un centinaio di studenti. Il progetto, riporta l’agenzia Fides, venne benedetto da Papa Giovanni Paolo II nella sua visita a Cuba del 1998, ma i lavori di costruzione sono stati realizzati solo da poco tempo, quando il governo cubano ha cominciato a mostrare un atteggiamento più tollerante verso la Chiesa cattolica. La stampa internazionale e diversi analisti locali e stranieri hanno osservato che la Chiesa ha iniziato a svolgere un ruolo sempre più significativo nella vita sociale del paese.

     

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    Cuba: forte rinascita religiosa dopo l’ateismo di stato (15/10/10)
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    Cuba: forte rinascita religiosa dopo l’ateismo di stato.

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    Da quando il presidente cubano Raul Castro ha cominciato a liberare decine di prigionieri politici dopo l’incontro di quest’estate con il Santo Padre, l’isola cubana ha registrato un ulteriore impulso di adesione religiosa. Lo rivela la National Public Radio degli Stati Uniti. Si legge: «L’isola ha subito una rinascita spirituale, da quando il governo comunista ha interrotto le persecuzioni religiose togliendo l’ateismo di stato. Ma oggi la rapida crescita di fedeli cristiani è anche dovuta dall’arrivo di missionari americani». Si ricorda anche come «al culmine dell’ateismo militante verso la fine del 1960 e primi anni ’70, i credenti venivano licenziati dai loro posti di lavoro e inviati in campi di “ri-educazione”. Questo tipo di discriminazione è ufficialmente terminato più di 20 anni fa. Da allora, il numero di cristiani (soprattutto evangelici) a Cuba è passato da circa 70.000 a oltre 800.000 di oggi, su una popolazione di 11 milioni».

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    Nuove conversioni e battesimi pasquali anche in Nepal (6/4/10)

    Il governo ateo comunista cinese incarcera chi protesta contro il regime.

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    Carcere per chi protesta contro le sentenze ingiuste dello Stato. Questo è il clima che regna sotto l’ateo comunismo in Cina. Asia News riporta che China Human Rights Defenders e Radio Free Asia ha denunciato la condanna di 10 attivisti a 2-3 anni di carcere per avere protestato in pubblico contro sentenze inique. L’agenzia informa che «nella Cina comunista i giudici, sottoposti alla gerarchia del partito, non accettano alcuna critica per i loro verdetti». Alcuni avvocati dei condannati preannunciano appello, osservando che costoro non hanno compiuto alcuna azione pubblica idonea a disturbare l’ordine sociale. ll sistema giudiziario cinese è sempre più sotto accusa, causa forti tensioni sociali e sono continue le richieste di una riforma. Peraltro scoppiano continui casi di corruzione di giudici, anche ai massimi livelli. A giugno l’ex presidente dell’Ufficio esecutivo del tribunale del Guangdong Yang Xiancai è stato condannato all’ergastolo per tangenti. Ricordiamo che la Repubblica Popolare di Cina è ufficialmente atea, come l sono stati tutti i regimi e i dittatori comunisti (vedi Wikipedia).

     

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