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Archivi tag: barilla

“Da ex-gay vi racconterò qualcosa sull’omosessualità”

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catena spezzata

di Raffaele U.*
*ex-omosessuale
Sono Raffaele, un ragazzo bresciano di 23 anni e probabilmente qualcuno di voi già mi conosce come “A. 27 marzo”, il nickname con cui scrivo sul forum “Si può cambiare”. Grazie a UCCR, cercherò nei vari post di far emergere la verità nascosta di quello che sembra essere diventato il primo punto di ogni governo, dagli Usa all’Italia, passando per la Francia …

 

http://www.uccronline.it/2013/10/07/da-ex-gay-vi-raccontero-qualcosa-sullomosessualita/

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Caso Barilla: l’immaturità della comunità gay

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Concia«I nemici più pericolosi dei gay italiani, spesso, sono i gay stessi. Non è la prima volta che si conferma questo assioma»A scriverlo il blogger Domenico Naso sul quotidiano gay-friendly “Il Fatto Quotidiano”.

Dopo la campagna per l’introduzione “genitore 1″ e “2″ al posto di “mamma” e “papà”, infatti, è arrivata…

 

http://www.uccronline.it/2013/10/03/caso-barilla-limmaturita-della-comunita-gay/

Da omosessuale chiedo scusa a Guido Barilla

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Guido Barilla

di Eliseo Del Deserto
dal Blog di Eliseo Del Deserto, 28/09/13

 

Signor Guido Barilla,

Le scrivo perché sono io a volerLe chiedere perdono!
Io sono un ragazzo omosessuale che ha seguito in questi giorni la vicenda scatenata dalle Sue dichiarazioni. Ero infastidito dal moltiplicarsi delle chiacchiere, delle battaglie inutili, boicottiamo o non boicottiamo, dall’elenco insipido delle altre marche di pasta, dalla Sua foto…

 

http://www.uccronline.it/2013/09/30/da-omosessuale-chiedo-scusa-a-guido-barilla/

L’imprenditore Barilla, la sua fede e le opere di carità cristiana.

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La Barilla è uno dei marchi italiani più famosi nel mondo. Alla sua origine vi sta un grande genio e imprenditore: Pietro Barilla, devoto cattolico e amante della famiglia (come si intuisce dalle pubblicità). Grazie ad una lettera inedita di padre Paolino Beltrame Quattrocchi ai figli di Barilla nel 1998, pubblicata nella biografia di quest’ultimo: L’Avventuriero di Dio di Rosangela Rastelli Zavattaro (Edizioni Pro Sanctitate 2010), si è scoperto un fatto privato inedito. Tra le mille evangeliche imprese di padre Paolino, c’è anche l’attività svolta durante l’ultima guerra a Parma. Fu in questa circostanza che approfondì la conoscenza con la famiglia Barilla, già allora tra i primi italiani nel settore alimentare. Oltre ad avere conosciuto l’industriale durante le funzioni liturgiche, fu «tra l’agosto e il settembre 1944 che la conoscenza cominciò a convertirsi in amicizia»: il padre di Pietro Barilla, titolare dell’azienda, era stato preso in ostaggio dai partigiani e il figlio trentenne si recò da padre Paolino a perorare il riscatto, che puntualmente avvenne. Il 25 aprile 1945 toccò allo stesso Pietro finire ristretto nel carcere di San Francesco a Parma e il sacerdote, divenuto cappellano carcerario, fece da garante e ottenne la liberazione di lì a qualche giorno. Divenne così per anni uno dei confidenti riservati di Barilla. Benedisse le sue nozze e battezzò i figli, diventò anche il suo tramite per molte opere di carità. Racconta il benedettino ad Avvenire: «Un giorno che tornava dall’orfanotrofio (che gli era caro come una pupilla) m’intratteneva commosso sulle ultime emozioni che lo avevano afferrato al contatto con quei bambini. A un certo punto s’interruppe e, senza darmi spiegazioni, mise mano come di consueto al blocchetto degli assegni e me ne consegnò uno, dopo averlo debitamente riempito per una cifra, come sempre, a sei zeri. Al mio commosso ringraziamento replicò: «No, Paolino, in fondo sono io che devo ringraziare te, perché mi offri la possibilità di andare a colpo sicuro… e di aggiungere questa rara soddisfazione che non ha prezzo: quella di dare, di dare per dare, dove so che c’è bisogno… Non ho mai capito perché tanti miei colleghi non lo comprendano, privandosi così di una gioia immensa, pulita e gratificante come questa”».

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