Verso l’inizio dello scorso mese avevamo parlato dello scandalo definito “Elevatorgate” che ha visto coinvolta la comunità ateista anglosassone, ed in particolare il leader Richard Dawkins.
Verso l’inizio dello scorso mese avevamo parlato dello scandalo definito “Elevatorgate” che ha visto coinvolta la comunità ateista anglosassone, ed in particolare il leader Richard Dawkins.
Che ci sia un atteggiamento sempre più positivo tra scienza e fede lo indica la recente istituzione di un corso sull’argomento alla Cambridge University, di cui il titolare è Fraser Watts. Nell’altra illustre università europea, Oxford, c’è invece Andrew Pinsent, direttore per la ricerca del centro Iam Ramsey per la scienza e la religione, situato proprio nel cuore dell’università. «Un segno evidente che i cattolici sono tornati qui, nel cuore dell’establishment inglese, dopo i quattrocento anni seguiti alla Riforma, a pieno titolo. Oggi anche i gesuiti e i benedettini gestiscono college all’interno dell’università dove gli studenti possono alloggiare e studiare», spiega Pinsent ad Avvenire. Scienziato e sacerdote, filosofo, teologo e fisico, è responsabile di uno dei centri della facoltà di teologia di Oxford. Proprio in questo ateneo Pinsent si laureò in fisica delle particelle per poi andare a lavorare nel centro svizzero Cern insieme a Carlo Rubbia. Ebbe poi la vocazione alla vita religiosa e arrivò all’Università Gregoriana di Roma. Dopo un dottorato in filosofia all’Università americana di Saint Louis, in Mississippi, Pinsent è arrivato a Oxford un anno fa. Nella celebre università «stiamo scoprendo -spiega Prinsent- che nei bambini il concetto di un Dio come essere onnipotente e onnisciente è innato. Già all’età di sette anni un bambino dice che la sua mamma può fare degli errori, ma Dio non può fare errori. Per dimostrare questa ipotesi stiamo studiando alcune tribù in Africa. È sorprendente come alcuni tratti di Dio tipici del cristianesimo ritornino in altre culture e religioni. È significativo anche che regimi che si proclamavano atei e hanno voluto abolire Dio, come quello sovietico, hanno poi riempito questo vuoto con il culto di una personalità umana come Stalin. Come il culto delle celebrità televisive o del mondo dello spettacolo rivela il vuoto lasciato da Dio nella nostra società. Quasi che l’uomo non possa fare a meno di Dio». Più avanti lo scienziato afferma: «Ciò di cui il Papa ha parlato, proprio qui in Inghilterra, cioè del rischio di separare fede e ragione, è molto vero nella nostra epoca, che tende ad avere un freddo razionalismo da una parte e il fanatismo dall’altra. Il problema oggi non è se Dio esiste, ma che cosa è Dio. È evidente che la mancanza di Dio viene sempre sostituita da qualcosa. Nelle librerie inglesi, per esempio, c’è un aumento di libri dedicati all’occulto, ai vampiri, alla magia e allo spiritualismo, segno evidente che c’è una ricerca di spiritualità che è stata privata della ragione».
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Altra disavventura per il papa del nuovo ateismo internazionale. Al pensionato zoologo Richard Dawkins (leader anche dell’ateismo scientifico europeo) ne sono successe di tutti i colori, tanto da sentirsi un pò a disagio nel prenderlo in giro. Dopo una vita sprecata nel fondamentalismo ateo si ritrova alle porte della pensione e dichiara al Corriere della Sera del 7/11/08: «Ho fallito. Ho persona la mia battaglia per l’ateismo». E Libero aggiunge: «Qualcuno ritiene addirittura che abbia finito per portare acqua al mulino dei “nemici”». Pubblica così qualche saggio di filosofia ateologa e apre un forum internet che diviene molto visitato (a conferma dell’attualità dell’argomento religioso). Ma dopo poco tempo qualcosa comincia già ad incepparsi…Dawkins, accortosi dei continui insulti che dal suo forum venivano fatti ai credenti e ai cristiani da parte dei frequentatori (atei e anticlericali, molto conosciuti per la loro tolleranza e civiltà), ha pensato di moderare i suoi piccoli darwiniani avvertendo: «Gli utenti sono da ora in poi pregati di presentare soltanto nuove discussioni che siano davvero rilevanti per la ragione e la scienza». Non l’avesse mai fatto! I suoi ammiratori hanno coperto di insulti, accusandolo di essere “moralizzatore” e “censuratore”. Il Times addirittura riporta: «Uno scisma sembra essersi aperto all’interno della comunità atea che lo sostiene». Si legge che i suoi fedelissimi lo hanno apostrofato come “deficiente assoluto”, altri “ano di un topo in suppurazione”. Gli squilibratei più moderati gli hanno invece augurato di ricevere “una manciata di chiodi giù per la gola“. Anche Il Foglio del 27/2/10 titola: l’ateista Dawkins, da risorsa del mondo razionale a “deficiente assoluto”.
Ma veniamo al presente. In questi giorni, infatti, al pensionato Dawkins glien’è capita un’altra: Josh Timonen, il capo dei suoi giovani e zelanti pupilli, che per qualche periodo è stato anche suo segretario particolare, è stato accusato da luiu di avergli sottratto centinaia di migliaia di sterline, avviando così una disputa legale. Il National Post, The Independent e tanti altri quotidiani internazionali, informano che la Richard Dawkins Foundation for Reason and Science, ha presentato quattro denunce in un tribunale californiano, relative al fatto che il sig Timonen (e la sua fidanzata), che attualmente gestisce la fondazione, ha rubato 239,000 sterline in tre anni (circa 275 mila euro), probabilmente per ammodernare la sua casa prima di metterla sul mercato. La fondazione dell’infervorato ateo ha reclamato 680 mila euro per danni, mentre Dawkins gli sta facendo personalmente causa per 10 mila euro. Ovviamente Timonen nega fermamente le accuse, mentre Blaine Greenberg, avvocato della Fondazione Dawkins, dichiara: «Non è una cosa felice per il professor Dawkins, perché come molti sanno ha avuto in passato un grande rispetto e affetto per Josh Timonen ed è molto deluso dal fatto che si sia giunti ad un punto in cui la loro relazione sia rotta per questi motivi». Nonno Dawkins ha quindi il cuore spezzato…d’altra parte si dice che uno raccoglie quel che ha seminato…L’avvocato di Timonen ha invece detto: «E’ un tradimento, è uno scherzo del tutto ridicolo. Le accuse sono infondate. Sporgeremo querela». La Fondazione si descrive come “un’oasi di pensiero chiaro” e mira a sostenere il “pensiero critico” per superare “il fondamentalismo religioso, la superstizione, l’intolleranza e la sofferenza umana”. Timonen aveva anche il compito di gestire il negozio online di Dawkins, in cui si vedenvano DVD didattici, T-shirt, cappelli e tazze, tutti con impresso il faccione del professorone (anche lui come ha il culto della personalità), ovviamente a beneficio della sua fondazione.
Caro Dawkins, vai a fidarti degli atei moderni!! Una vita dedicata a convicere il mondo che la morale atea è superiore a quella cristiana, e poi ecco che il tuo più devoto seguace ti contraddice così pubblicamente…
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L’ateo de Il Fatto Quotidiano, Riccardo Chiaberge, ha già avuto modo di prendere in giro gli squilibrAtei dell’UAAR e le loro infantili iniziative (vedi Ultimissima 24/9/10). Aveva avuto parole di scherno anche per gli scientisti italiani: «confesso che quando sento parlare Odifreddi o Margherita Hack, mi viene immediatamente una crisi mistica e corro alla più vicina parrocchia». Ovviamente i militanti uaarini (circa 4000, meno delle Murciélago prodotte dalla Lamborghini), hanno fatto girare la voce e si sono dati appuntamento sul suo blog per ricoprirlo di insulti. E lui ringrazia e ironizza: «non posso che ringraziare di cuore tutti gli intervenuti, compresi i tantissimi (forse la maggioranza) che mi hanno ricoperto di contumelie. E poi dicono che la religione non interessa a nessuno, che viviamo in un’epoca di nichilismo e di aridità spirituale. Altro che. Il nome di Dio, per chi crede come per chi non crede, è ancora capace di scatenare grandi passioni. Devo dire, con un certo rammarico, che alcuni dei commenti più acuti sono venuti proprio da lettori credenti, mentre alcune delle castronerie più sesquipedali sono state scritte da sedicenti razionalisti, che pretendono di saper usare il cervello meglio degli altri».
Veder scannarsi fra di loro i fondamentalisti atei ricorda molto le liti fra il fondamentalismo protestante e quello musulmano. Nel nuovo articolo (preso anch’esso da Il Fatto Quotidiano), c’è l’occasione per ridicolizzare il leader dell’ateismo idiota, Richard Dawkins: «Dawkins definisce la religione una “malattia mentale” , un virus, un “vizio” di cui bisogna liberarsi, si considera investito della missione di aprire gli occhi a chi è stato “imbottito” di false credenze. Per conto mio, non è un laico razionalista, ma un integralista fanatico come quelli che dice di voler combattere. E quelli tra voi che paragonano i sacerdoti, di qualunque fede, a Wanna Marchi o agli aguzzini della Santa Inquisizione, sono accecati dal pregiudizio, avrebbero bisogno loro, forse, di un bravo strizzacervelli. La fede in Dio non è sempre un segno di stupidità o di ignoranza, così come l’ateismo non è di per sé sinonimo di intelligenza. La storia è piena di grandi geni credenti, da Pascal a Galileo e Newton, e di grandi imbecilli, o di grandi criminali atei, a cominciare da Stalin. E chi sostiene, come Dawkins, che tutte le guerre che insanguinano il mondo siano conflitti religiosi, non sa (o finge di non sapere) nulla di geopolitica».
La religione è un’ossessione per i razionalisti moderni: «I figli e nipoti dei sessantottini sono stati allevati in famiglie dove la religione era un argomento proibito o rimosso, proprio come il sesso nelle famiglie degli anni Cinquanta. C’è un bigottismo, un puritanesimo laico, che respinge la problematica religiosa come pura superstizione, come un’eredità medievale. Datemi retta, bisogna rompere il tabù».
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Sono tanti, sempre più, gli scienziati (quelli veri) che si oppogono alla visione totalitaria e scientista del sacerdote ateo più famoso del mondo, lo zoologo pensionato Richard Dawkins. Oggi tocca all’emerito docente di linguistica all’Università delle Hawaii, Derek Bickerton. In un articolo su Psychology Today ha criticato il punto di vista del “talebano di Darwin”: «Il determinismo genetico di Richard Dawkins vede i geni come spietati dittatori che impongono le loro volontà irreversibili su tutte le forme di comportamento e sulla fisiologia. Effettivamente i geni sono veramente potenti, determinando quante membra avrà un organismo, di quale tipo e quanto grandi dovranno essere, con un’influenza relativamente leggera legata all’ambiente. Ma per quanto riguarda il comportamento è diverso. I geni non lo determinano. Ne consegue che, mentre la fisiologia è cumulativa, il comportamento non lo è». Mentre per il materialista Bonicelli la coscienza «è una facoltà spuntata fuori quasi dal nulla» (cfr. Le forme della vita, pag. 156), per Dawkins tutto sarebbe spiegabile dalla casualità darwinistica: dalla morale al libero arbitrio, dalla pietà (definita «imperfezione darwiniana»), all’amore (per lui non esiste amore o amicizia disinteressata ma solo utilitaristica), dall’altruismo fino alla monogamia.
Eppure, proprio l’inadeguatezza dei geni a spiegare l’uomo ha fatto nascere un nuovo filone di ricerca la Evolutionary developmental biology, “evo-devo” che, come dice Bicketon, dimostra che «i geni sono lontani dall’essere dittatori. Essi sono pluripotenti e le interazioni tra geni producono risultati molto diversi. Si sta dimostrando che gli animali possono giocare un ruolo decisivo nella loro evoluzione, essi praticano comportamenti che vanno al di là di quanto dicono i loro geni. Dawkins e i neodarwinisti sono vittime di una visione superata di evoluzione».
Anche Steven Rose, biologo della Open University e University of London, ha avuto modo di criticare Dawkins: «Le tecniche riduzionistiche della scienza non sono in grado di affrontare le complessità del mondo sociale, le interazioni del cervello ad esempio. Occorre una comprensione molto più ampia, animata da uno spirito assai meno riduzionista di quello di Dawkins. Occorre una comprensione decisamente più olistica. Questo è il nuovo tipo di scienza che viene forgiato attualmente» (da La scienza e i miracoli, TEA 2007).
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