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Archivi tag: discriminazione cristiani

L’esercito egiziano ricostruisce le chiese copte distrutte

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L’esercito egiziano ha iniziato la ricostruzione della chiesa copta di S. Mina e San Giorgio di Soul, incendiata dai musulmani lo scorso 5 marzo. E’ quanto afferma AsiaNews. Le fonti sottolineato che i lavori sono iniziati da poco e saranno completamente a carico del governo…(continua a leggere)
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Italia, Francia e Polonia contro il testo UE che non nomina i cristiani perseguitati

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Dopo che il Parlamento Europeo il 20 gennaio e il Consiglio d’Europa il 27 hanno spianato la strada per una specifica condanna della persecuzione dei cristiani, adottando in entrambi i casi risoluzioni che «condannano esplicitamente la violenza contro i cristiani», non si è trovato un accordo tra i ministri degli Esteri dell’Ue su una dichiarazione che condanni le persecuzioni contro le comunità cristiane, in particolare in Medio Oriente, senza però nominarle…(continua a leggere).

Introvigne ha richiesto una “Giornata europea per i martiri cristiani”

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Una Giornata europea dei Martiri Cristiani per ricordare i tanti cristiani del nostro tempo uccisi in odio alla fede e alla Chiesa. L’ha proposta il sociologo italiano Massimo Introvigne, neo Rappresentante dell’Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) per la lotta all’intolleranza e alla discriminazione contro i cristiani, nel corso della sua audizione al Consiglio d’Europa di Strasburgo sul tema «Persecuzione dei cristiani orientali, quale risposta dall’Europa?». «Non c’è sufficiente consapevolezza – ha detto Introvigne – dell’intolleranza e delle persecuzioni contro i cristiani. Tre quarti dei casi di persecuzioni religiose nel mondo riguardano i cristiani, ma pochi lo sanno». Introvigne ha ricordato il grande evento ecumenico che Giovanni Paolo II organizzò al Colosseo il 7 maggio 2000, con otto «stazioni» che ricordavano i principali gruppi di martiri cristiani del nostro tempo: le vittime del totalitarismo sovietico, del comunismo in altri Paesi, del nazismo, dell’ultra-fondamentalismo islamico, dei nazionalismi religiosi violenti in Asia, dell’odio tribale e anti-missionario, del laicismo aggressivo e della criminalità organizzata. «Proprio il 7 maggio, in memoria di quel grande avvenimento – ha continuato Introvigne – potrebbe essere la data per una giornata del ricordo dei martiri cristiani. Il successo della Giornata della Memoria per un’efficace lotta all’antisemitismo, anche nelle scuole, suggerisce non certamente di farle concorrenza, ma di proporre uno strumento analogo per ricordare i tantissimi martiri – una parola che significa “testimone” – della persecuzione e dell’intolleranza contro i cristiani». Questa giornata, ha detto il Rappresentante dell’Osce per la lotta alla cristianofobia, potrebbe essere occasione ogni anno per un «esame di coscienza collettivo» e per un «accostamento esigente» dell’Europa al problema della tutela delle minoranze cristiane in diversi Paesi.

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    Diario senza il Natale: sollevazione politica e l’UE corre ai ripari

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    Dopo le proteste di Italia, Francia e Austria verso l’assenza delle festività cristiane nei 3 milioni e passa di copie del “Diario europeo” inviato alle scuole superiori di mezzo continente, la UE risponde: «rettificheremo». Avvenire informa che la Commissione europea si è giustificata in un comunicato evidenziato che la “dimenticanza” non sia affatto dovuta a motivi discriminatori e che un foglio integrativo sia già stato inviato a tutti gli insegnanti che riceveranno l`agenda, «per riparare». Se non è per motivi discriminatori allora, di conseguenza, è dovuta all’ignoranza abissale e -a questo punto- patologica dei dipendenti dell’UE che andrebbero immediatamente licenziati. Comunque, la nota è arrivata dopo la vera e propria rivolta di ministri, esponenti politici, gruppi e associazioni di diversi Paesi, su tutti Italia, Francia e Austria, che negli ultimi giorni avevano scritto alla Commissione per esprimere la propria indignazione rispetto all’iniziativa di riportare tutte le numerosissime feste religiose musulmane, indù, sikh, ebraiche, ma sorprendentemente non il Natale, né la Pasqua. Il commissario europeo per la Salute e la Politica dei consumatori, John Dalli, ha fatto sapere che indietro non si può tornare (l’operazione sarebbe costata ben 5 milioni di euro) e che si provvederà a inviare un foglio da inserire nelle agende a integrazione delle mancanze. In Italia ne arriverà il 6% del totale, e diversi assessorati all’Istruzione regionali e provinciali hanno chiesto alle scuole di informarli dell’eventuale ricezione delle copie, ma in molti, da Nord a Sud, hanno già annunciato che le rimanderanno direttamente al mittente. Molti eurodeputati italiani, senza distinzione politica, sono comunque impegnati per voler andare fino in fondo. E’ il caso di Roberta Angelilli, Gianni Pittella, Carlo Casini, David-Maria Sassoli, Enrico Francesco Speroni e Mario Mauro, che hanno presentato proprio ieri una dura interrogazione parlamentare definendo la pubblicazione dell’agenda una «violazione del principio di libertà di pensiero, di coscienza e di religione». Una presa di posizione che aveva già visto protagonista, lo scorso dicembre, il ministro degli Esteri Franco Frattini. A fine dicembre anche il presidente del Partito cristianodemocratico francese, Christine Boutin, aveva scritto a Barroso, mentre mercoledì scorso è toccato al ministro francese incaricato degli Affari europei, Laurent Wauquiez, il quale ha denunciato con forza la mancata menzione delle feste cristiane nell`agenda. Così come il Consiglio dei laici cattolici austriaco (Klró) e la Conferenza dei vescovi europei.

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    Anche la Francia contro il diario europeo senza feste cristiane (19/1/11)

    Nicolas Sarkozy condanna attacchi ai cristiani e parla di “laicità positiva”

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    Anche Nicolas Sarkozy, come la quaisi totalità dei premier europei, ha voluto approfittare dell’occasione degli auguri che ogni inizio d’anno rivolge alle autorità religiose per condannare ancora una volta i recenti attacchi in Egitto ed in Iraq contro i cristiani. Come tanti, Sarkozy ha denunciato l’inaccettabile condizione di discriminazione e di persecuzione delle chiese in tanta parte del mondo e in un lungo testo ha rinnovato l’appoggio della Francia alle minoranze cristiane, usando termini particolarmente forti, soprattutto per l’Iraq: «Non possiamo neppure ammettere e quindi facilitare quello che appare sempre più come un piano di epurazione religiosa del Medio Oriente. In Iraq come in Egitto, i cristiani d’Oriente sono a casa loro». Ribadisce la «laicità positiva» modellata in occasione del suo discorso del Laterano, a Roma, nel dicembre 2008, che riconosce alle religioni un ruolo attivo nella società. Rtiene anche che è permettendo alle religioni di svolgere un ruolo positivo nella società che si eviteranno le derive fondamentaliste o oscurantiste. «In che cosa la Repubblica sarebbe minacciata ascoltando quello che uomini e donne di Dio hanno da dirle?», si chiede, come se «le religioni non avessero niente da dirci sul mondo in cui viviamo».

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