La vera Stalingrado d’Italia non è Sesto San Giovanni (Mi), ma la città di Bologna. Non solo è il laboratorio nazionale della propaganda Lgbt, come spiega “Repubblica”, ma anche del laicismo anticlericale italiano. Come sempre, però, gli organizzatissimi ideologhi bolognesi si trovano a dover fare i conti con i loro concittadini, tutt’altro che dalla loro parte.
Due anni fa, ad esempio, hanno tentato di far chiudere le scuole paritarie cittadine tramite un referendum, se avessero vinto i promotori -volti del cinema e della televisione, i principali giornalisti di “Repubblica” e del“Fatto Quotidiano” e personaggi come Rodotà, Odifreddi, Margherita Hack, Corrado Augias e altri statalisti rossi- i fondi alle paritarie sarebbe stati tagliati con conseguente chiusura …