Uno dei più importanti scrittori israeliani viventi è Aharon Appelfeld. Ha ricevuto una ventina di attestati, premi letterari, lauree honoris causae che lo hanno reso celebre in tutto il mondo e i suoi romanzi sono tradotti in una trentina di lingue. Il suo ultimo lavoro, Un’intera vita (Guanda 2007), sarà in Italia il 17 luglio. E’ di religione ebraica, ed ha raccontato di essere riuscito a scappare da un campo nazista, al contrario dei suoi familiari. Durante un’intervista ad Avvenire, parlando del libro e del tema della guerra, ha dichiarato: «Durante la seconda guerra mondiale ci furono bambini ebrei salvati da preti e suore cattoliche. Io l’ho visto con i miei occhi, nella mia città, Czernowitz, in Polonia. Ho davanti agli occhi l’immagine di una suora che nel ghetto salva un bambino ebreo. E questo era qualcosa di pericoloso perché gli ebrei erano condannati a morte, quindi chi cercava di metterli in salvo lo faceva a rischio della propria vita. Coloro che trassero in salvo un ebreo durante la seconda guerra mondiale furono davvero degli eroi. Anche in Italia incontrai gente meravigliosa; fu la prima volta che ciò avvenne durante la guerra: venivo dai campi, alcuni italiani mi diedero cibo e vestiti, furono molto gentili».
Diffondi l’articolo: basta un click su OK (in alto a sx) a questo link.
Notizie correlate
Scoperta lettera di Pio XII in cui chiede 200mila visti per gli ebrei (5/7/10)
L’antifascista Francesco Nitti: «grazie a Pio XII per l’aiuto agli ebrei» (25/6/10)
Archivi romani: i sacerdoti di Roma salvarono gli ebrei in fuga (8/6/10)
Il silenzio di Pio XII salvò la comunità ebraica di Roma (3/6/10)
Nuovi documenti: Pio XII contro Hitler (2/6/10)
Mussolini e l’odio verso Pio XI a causa del suo filosemitismo (20/5/10)
Quando Pio XII salvò migliaia di ebrei nascondendoli nei conventi (28/4/10)