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Susan Boyle: la celebrità del momento canterà per Bendetto XVI.

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Attualmente una delle cantanti del Regno Unito con più successo è Susan Boyle. Di origine scozzese, è diventata famosa dopo essere apparsa nella terza serie della trasmissione televisiva inglese Britain’s Got Talent arrivando al secondo posto. Il successo internazionale è stato aiutato da Youtube, quando la sua esibizione venne vista, in poco tempo, da milioni di utenti in tutto il mondo. Anche nei giorni successivi i suoi video sono stati visti per oltre cento milioni di volte. La Sony ha deciso così di proporle un contratto, incoronandola tra le star del momento.

Avvenire ha rivelato che Susan Boyle è una devota cattolica e sarà fra le artiste che si esibiranno per il Santo Padre durante la sua visita in Inghilterra. «Era il sogno più grande della mia vita. Non riesco quasi a esprimere la mia felicità. Senz’altro farò del mio meglio, però il 16 settembre prossimo resterà nella mia memoria comunque vada, perché ho sempre sognato di cantare per Sua Santità. Da devota cattolica che recita ogni giorno il Rosario, sarà un onore incredibile».

La fede è sempre stata fondamentale nella sua vita, un’ancora di salvezza anche quando tutti la deridevano per il modo di cantare: «Quando a scuola non capivo più chi mi volesse bene e chi no, andavo in chiesa a pregare o mi recavo a visitare i parrocchiani malati. E’ questo che mi ha aiutato a non perdere mai la speranza e ad affrontare i periodi bui». Nel suo nuovo album, oltre alla canzone che l’ha resa celebre, I dreamed a dream, ha inserito anche Amazing grace, storico brano di fede, «per ribadire che la speranza vince ogni paura», ma anche How great thou art, «perché la spiritualità ha un grande significato per me, e poi questo inno mi ricorda quando cantavo con gli amici in chiesa». Quest’ultimo sarà anche il brano che canterà di fronte a Benedetto XVI.

Sul suo sito internet ha scritto un messaggio al Santo Padre: «L’emozione non è cantare per Lei, ma incontrarLa e sentirLa parlare».

In questo video Susan Boyle canta la canzone che l’ha lanciata nel mondo dello spettacolo (notare le 10.014.612 visualizzazioni…)

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    Un importante avvocato smentisce il furioso ateo Richard Dawkins.

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    I due sacerdoti dell’ateismo, o meglio, dell’anti-teismo, Dawkins ed Hitchens, hanno di recente sostenuto di poter incriminare il Vaticano ed arrestare Benedetto XVI in merito agli abusi di qualche sacerdote cattolico (vedi Ultimissime del 11/4/10). Oggi un importante avvocato italiano, Franco Grande Stevens, già presidente della Juventus dal 2003 al 2006, spiega a La Stampa che “il Vaticano-Santa Sede non può avere alcuna responsabilità giuridica e le dispute in corso riguardano e possono riguardare nei confronti della Santa Sede soltanto rapporti etico-religiosi”. .
    Screditando le tesi del famoso polemista zoologo pensionato Dawkins, l’avvocato spiega che “il Vaticano-Santa Sede è uno Stato ed è principio di diritto internazionale che uno Stato sovrano [in questo caso l’Inghilterra, patria dei due ateologi roventi] non abbia giurisdizione su di un altro Stato sovrano”.
    Inoltre, “non si può seriamente sostenere che le centinaia di migliaia di sacerdoti sparsi nel mondo siano dipendenti del Vaticano, legati a questo da un contratto di lavoro con quel che ne consegue. Qualora poi si adducesse la responsabilità di un ente centrale del Vaticano, si ricadrebbe pur sempre in un’attività dello Stato Vaticano che perciò, in quanto tale, godrebbe come tutti gli Stati dell’immunità giurisdizionale.”.
    Attenderemo che Dawkins pronunci per l’ennesima volta il suo fallimento (vedi la sua affermazione e gli insulti ricevuti dai suoi fan). Il talebano di Darwin, così soprannominato nell’ambiente scientifico, dovrebbe leggere i due articoli apparsi su Il Foglio. Uno è una lettera di Massimo Piattelli-Palmarini che interviene ancora sul suo libro in cui descrive gli errori dei neodarwinisti (e quelli dei creazionisti) e l’altro è un attacco storico a coloro che hanno strumentalizzato per scopi ateistici il pensiero di Charles Darwin. Si intitola “Ma Darwin è ancora di sinistra?”