Tre prove a favore della Sindone.

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Ipotesi a favore della Sindone. Antonio Socci, dalle colonne di Libero, ha scritto un articolo che raccoglie alcuni studi effettuati sul prezioso telo, che sembrano avvalorare l’ipotesi che la tradizione cristiana e la devozione sostengono. Non si tratta di dimostrazioni inconfutabili, ma della rilevazione di dati che si possono prestare ad alcune interpretazioni favorevoli ad associare l’Uomo della Sindone a Gesù Cristo…(continua a leggere)

Una risposta

  1. Francesco Santoni

    Mi dispiace ma devo dissentire. Gli studi di Barbare Frale sono tutt’altro che attendibili. Essi sono stati dettagliatamente criticati dall’ottimo Andrea Nicolotti, storico del Cristianesimo e curatore del bel sito http://www.christianismus.it
    Ecco il link sulla Frale: http://www.christianismus.it/modules.php?name=News&new_topic=17

  2. Francesco, effettivamente il terzo punto è il più controverso. Molti Sindologi hanno screditato il suo lavoro, altri lo hanno apprezzato (molto interessante il documento che ci hai fatto conoscere, anche se il tono scanzonatorio di Nicolotti non è certo apprezzabile). Ci è appena arrivato un documento che porta oltre le 50 prove scientifiche, e non, a favore della originalità della Sindone. Lo pubblicheremo nei prossimi giorni. Per onor della cronoca, riportiamo da esso che per quanto riguarda le scritte che confermano l’ipotesi della Frale, anche il geofisico francese Thierry Castex ha trattato digitalmente una scritta in antico aramaico trovata impressa per probabili cartigli esterni (in seguito spariti) sotto il mento dell’uomo sindonico. La frase significa “abbiamo trovato”. La Frale, ufficiale degli archivi segreti del Vaticano, attraverso rigorose indagini storiche incorciate ha stabilito che nel dialetto ebraico parlato da Gesù fino e non oltre al 70 d.C., essa alluda alla denucia per “istigazione popolare” (prova 32).
    Anche l’insigne latinista Aldo Marastoni, nel 1978, lesse ad occhio nudo sul negativo fotografico della Sindone alcune parole greche e latine e nel 1994 il fisico francese Andrè Marion le lesse nitidamente grazie al computer. Le parole sono: “Iesou”, “Nazarenos” e “Innecem”. Quest’ultima rimanda ad una sentenza di morte (prova 33).

    • Francesco Santoni

      A me il tono di Nicolotti non sembra molto canzonatorio. In alcuni punti certamente ci va giù duro con le critiche, ma penso che se lo possa permettere visti certi svarioni della Frale. Gli argomenti di Nicolotti a me sembrano difficilmente contestabili. E ciò che principalmente conta sono proprio gli argomenti, non tanto il tono. Anche nelle pubblicazioni scientifiche, quando si notano grossi svarioni da parte di altri studiosi, qualche critica dura ce la si può permettere; potrei portarti diversi esempi in pubblicazioni accademiche di fisica (che è il mio campo).

      • Francesco, la questione della modalità con cui tentare di confutare alcune ipotesi -trattando la Frale come “l’ultima arrivata”- era una parentesi del mio intervento. Da scienziato ritengo che il nostro mondo abbia bisogno di molta più umiltà, indipendentemente se si abbia ragione o meno. Lo stesso vale per gli storici e gli archeologi. Personalmente, quando trovo che professionisti condiscono le loro critiche a certi argomenti con pesanti ironie sul collega che ha avanzato quell’ipotesi, plausibile o meno, perdo gran parte della fiducia in quella persona. Significa che c’è autocoscienza del fatto che per contraddire una certa ipotesi, gli argomenti critici non sono sufficienti, e occorre quindi guadagnarsi credibilità “screditando” il collega avversario. Questo mi è sembrato un caso del genere. Nicolotti se la prende poi solo, ad una mia prima lettura, con Barbara Frale e non con le equipe di scienziati precedenti e non che hanno avanzato le stesse ipotesi. Grazie, ciao.